lunedì 12 maggio 2008

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO: LA POLITICA AIUTI CHI VUOLE AVERE FIGLI.


ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto all'appello di Sandra, la precaria di Napoli che gli aveva scritto per spiegargli di aver deciso di abortire perché non si sentiva in grado di crescere un figlio con 1.300 euro al mese. Lo ha fatto dalle colonne de 'la Repubblica', lo stesso quotidiano su cui era apparsa la lettera della donna che poi, convinta dal clamore e dall'affetto suscitati dal suo caso, aveva detto di aver cambiato idea.
Nella missiva Napolitano ha invitato il nuovo Parlamento ad affrontare ''le politiche rivolte alla famiglia, con misure volte ad elevare il tasso di occupazione femminile, a conciliare la vita familiare e la vita lavorativa, a sviluppare azioni di assistenza sul territorio, a favorire una complessiva crescita del sistema nazionale dei servizi socio-educativi per l'infanzia, per dare risposte concrete ai bisogni e alle speranze che interrogano la nostra coscienza e la nostra responsabilità''. ''Sono ben consapevole - prosegue il presidente della Repubblica - e me ne sono fatto interprete in diverse occasioni pubbliche, che condizioni di incertezza del lavoro e di inadeguatezza delle retribuzioni inducono ad affrontare con preoccupazione e timore le scelte fondamentali della vita. Decisioni così pregnanti di conseguenze, anche sul piano del libero e consapevole esercizio della maternità e della paternità, richiamano tutti ad atteggiamenti di responsabilità, di comprensione e di rispetto. La risposta alle inquietudini che lei esprime - dice Napolitano rivolto alla giovane donna - come tanti delle generazioni più giovani, non può che essere nell'impegno delle istituzioni e della società a favore di una missione essenziale qual è quella, sancita dalla Costituzione, di 'mantenere, istruire ed educare i figli'''. Le parole del capo dello Stato sono state apprezzate dal neo ministro Mara Carfagna. ''Oltre a essere un richiamo alto e nobile a tutte le istituzioni, rappresentano la bozza programmatica del mio impegno alla guida del ministero per le Pari Opportunità" ha sottolineato la Carfagna.
"Elevare il tasso di occupazione femminile - ha aggiunto - è un importante obiettivo, ma va necessariamente fatto coincidere con politiche che permettano alle donne lavoratrici di far figli e seguire la famiglia. Serve una legislazione sul modello francese che permetta alla madre di non pregiudicare il suo percorso lavorativo, sopratutto grazie a strutture socio-assistenziali e ad asili nido che devono moltiplicarsi in fretta. Quando il capo dello Stato parla di 'inadeguatezza delle retribuzioni' ci impone un intervento per evitare quella che a mio giudizio - conclude Carfagna - è oggi la più grande discriminazione di genere, con le donne sottoretribuite rispetto agli uomini a parità di mansioni".In termini positivi sulle parole di Napolitano si è espressa la stessa precaria di Napoli. ''Una bella lettera. Proprio una bella lettera. Il presidente dice cose molto importanti. L'importante è che le parole si tramutino in qualcosa di concreto'' ha auspicato la donna a 'la Repubblica'. Che non ha mancato di rimarcare: ''Se ho deciso di portare avanti questa gravidanza, se mi permetto il lusso di non abortire è per motivi privati, perché ho una famiglia alle spalle, e non perché lo Stato mi abbia aiutato. Al contrario: tutte le volte che ho bussato alle porte delle istituzioni nessuno mi ha aperto. E' di questo che io vorrei si parlasse''.

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