domenica 25 maggio 2008

EMERGENZA RIFIUTI. SE IL GOVERNO CEDE A CHIAIANO, GLI ALTRI SITI POTREBBERO SCENDERE IN PIAZZA.

(i giorni della rivolta di Ferrandelle)


In prospettiva, se il piano messo a punto dal Governo Berlusconi verrà attuato senza cedimenti, c’è da sentirsi un po’ più tranquilli. Relativamente, sia chiaro. Ma vediamo perché. Premetto a questa riflessione il fatto che chi scrive è nato a Santa Maria La Fossa, dove vive e dove ha una casa di proprietà. Santa Maria La Fossa per i pochi che non ancora la conoscono è il comune sul cui territorio è stata fatta confluire gran parte dell’immondizia della regione Campania. Immondizia di tutti i tipi e fogge: la cosiddetta “tal quale” (l’immondizia così come si trova per le strade: la indifferenziata, per intenderci); le eco balle; la F.O.S. (frazione organica stabilizzata). Sul territorio nel tempo si completerà tutto il “ciclo dei rifiuti”, essendo presenti: due siti di discariche (“Parco Saurino 1” e “Parco Saurino 2”), che ormai sono sature con i loro milioni di metri cubi di immondizia. In questi gran parte dei rifiuti sono del napoletano e, come qualcuno ha ipotizzato, ci sarebbero anche rifiuti provenienti dal Nord. Poco più in là, in località “Pozzo Bianco”, c'è il sito di eco balle. In un grosso capannone che si trova nel perimetro di Parco Saurino poi è stato sistemato il sito di trasferenza provinciale, divenuto una vera e propria discarica. A qualche centinaio di metri dal sito di “Parco Saurino” dall’altra parte della strada che dalla provinciale 333 porta a Casal di Principe (e che divide i due territori dei comuni di Santa Maria la Fossa e San Tammaro), in località “Maruzzella” si trova ancora una mega discarica, più volte “alimentata” di spazzatura per le varie crisi che si sono succedute nel tempo. Sempre a “Maruzzella” si stava realizzando il sito di compostaggio dell’umido, essenziale per la raccolta differenziata. Capannoni che per l’ultima emergenza, sono stati riempiti di eco balle. Infine, “l’ultima nata”: Ferrandelle, con le sue attuali 300/350mila tonnellate di rifiuti. La gran parte di questi provengono dal napoletano.
Ritengo che gli amici di Napoli e provincia (e non solo loro) abbiano abbastanza materia per riflettere. Penso che a questo punto una persona di buon senso sarebbe assalita da legittimo dubbio: ma non è che questi fessi hanno veramente dato oltre misura?
Con un territorio così compromesso, da dove ti viene di essere fiducioso? Il Governo ha individuato 10 nuovi siti, di cui tre nel napoletano e due in provincia di Caserta. In questo modo si rendono autonomi sia il napoletano che la città di Caserta (con la nuova discarica da realizzare in località “cava Mastroianni”). La “pressione” su Ferrandelle dovrebbe scemare di parecchio, visto che la metà dei rifiuti della regione Campania, provengono dal napoletano.
Con la realizzazione dei quattro termovalorizzatori, di cui uno anche a Napoli, nella città capoluogo si realizzerebbe, completandosi, il ciclo integrato dei rifiuti. Napoli non andrebbe ad invadere con la sua immondizia le altre province e segnatamente il nostro territorio fossataro. E, magari, si vedrebbero “costretti” ad iniziare una salutare raccolta differenziata.
Quello che non è stato ben messo in luce è quest’altro elemento di non secondaria importanza: Santa Maria La Fossa, che è un comune di circa 2.700 anime, fa la raccolta differenziata da più di quattro anni ed è stata premiata per il passato come uno dei comuni più ricicloni della regione Campania. Dunque, sia ben chiaro che ci troviamo di fronte ad un comune virtuoso, forse uno dei pochi in Campania. E, nonostante ciò, viene premiato con milioni di metri cubi di immondizia, proveniente da comunità che neppure se lo pongono il problema di iniziare finalmente la differenziata, magari pretendendo, ogni volta che si presenta l’emergenza, che siano gli altri (chissà perché) a doversi sobbarcare l’onere di risolvere loro il problema.
Questa sera, a seguito dell’incontro tra Bertolaso e i rappresentanti delle municipalità, il sottosegretario sembra aver rilasciato dichiarazioni interlocutorie.
Attenzione che se il Governo dovesse cedere alla piazza di Chiaiano, si potrebbe vrificare un effetto "domino": gli abitanti degli altri siti sarebbero portati a pensare che la violenza alla fine "paga".
Non siamo mica figli di un dio minore, potrebbero dire. Saremmo alla "guerra tra poveri". E, allora, dialogo si, ma anche tanta fermezza. Ognuno faccia la sua parte.
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lunedì 12 maggio 2008

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO: LA POLITICA AIUTI CHI VUOLE AVERE FIGLI.


ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto all'appello di Sandra, la precaria di Napoli che gli aveva scritto per spiegargli di aver deciso di abortire perché non si sentiva in grado di crescere un figlio con 1.300 euro al mese. Lo ha fatto dalle colonne de 'la Repubblica', lo stesso quotidiano su cui era apparsa la lettera della donna che poi, convinta dal clamore e dall'affetto suscitati dal suo caso, aveva detto di aver cambiato idea.
Nella missiva Napolitano ha invitato il nuovo Parlamento ad affrontare ''le politiche rivolte alla famiglia, con misure volte ad elevare il tasso di occupazione femminile, a conciliare la vita familiare e la vita lavorativa, a sviluppare azioni di assistenza sul territorio, a favorire una complessiva crescita del sistema nazionale dei servizi socio-educativi per l'infanzia, per dare risposte concrete ai bisogni e alle speranze che interrogano la nostra coscienza e la nostra responsabilità''. ''Sono ben consapevole - prosegue il presidente della Repubblica - e me ne sono fatto interprete in diverse occasioni pubbliche, che condizioni di incertezza del lavoro e di inadeguatezza delle retribuzioni inducono ad affrontare con preoccupazione e timore le scelte fondamentali della vita. Decisioni così pregnanti di conseguenze, anche sul piano del libero e consapevole esercizio della maternità e della paternità, richiamano tutti ad atteggiamenti di responsabilità, di comprensione e di rispetto. La risposta alle inquietudini che lei esprime - dice Napolitano rivolto alla giovane donna - come tanti delle generazioni più giovani, non può che essere nell'impegno delle istituzioni e della società a favore di una missione essenziale qual è quella, sancita dalla Costituzione, di 'mantenere, istruire ed educare i figli'''. Le parole del capo dello Stato sono state apprezzate dal neo ministro Mara Carfagna. ''Oltre a essere un richiamo alto e nobile a tutte le istituzioni, rappresentano la bozza programmatica del mio impegno alla guida del ministero per le Pari Opportunità" ha sottolineato la Carfagna.
"Elevare il tasso di occupazione femminile - ha aggiunto - è un importante obiettivo, ma va necessariamente fatto coincidere con politiche che permettano alle donne lavoratrici di far figli e seguire la famiglia. Serve una legislazione sul modello francese che permetta alla madre di non pregiudicare il suo percorso lavorativo, sopratutto grazie a strutture socio-assistenziali e ad asili nido che devono moltiplicarsi in fretta. Quando il capo dello Stato parla di 'inadeguatezza delle retribuzioni' ci impone un intervento per evitare quella che a mio giudizio - conclude Carfagna - è oggi la più grande discriminazione di genere, con le donne sottoretribuite rispetto agli uomini a parità di mansioni".In termini positivi sulle parole di Napolitano si è espressa la stessa precaria di Napoli. ''Una bella lettera. Proprio una bella lettera. Il presidente dice cose molto importanti. L'importante è che le parole si tramutino in qualcosa di concreto'' ha auspicato la donna a 'la Repubblica'. Che non ha mancato di rimarcare: ''Se ho deciso di portare avanti questa gravidanza, se mi permetto il lusso di non abortire è per motivi privati, perché ho una famiglia alle spalle, e non perché lo Stato mi abbia aiutato. Al contrario: tutte le volte che ho bussato alle porte delle istituzioni nessuno mi ha aperto. E' di questo che io vorrei si parlasse''.