martedì 25 marzo 2008

THE INDEPENDENT E LA MOZZARELLA DI BUFALA.

Riportiamo, integralmente e in lingua inglese, l’articolo apparso sul quotidiano inglese The Independent, a proposito dell’emergenza rifiuti in Campania e della questione diossina nella mozzarella di bufala.
Un duro affondo da parte dei corrispondenti da Roma del quotidiano (Michael McCarthy e John Phillips) ad un settore che sta attraversando una crisi profonda.
Mai come in questo momento il prodotto mozzarella è il più controllato, e, forse, proprio per questo mai come in questo momento è più sicuro consumarlo.












Italy's toxic waste crisis, the Mafia –
and the scandal of Europe's mozzarella


By Michael McCarthy and John Phillips in Rome
Saturday, 22 March 2008

It may be the moment when the throwaway society meets its retribution. A shadow this weekend hangs over one of the great staples of modern European life – Italy's mozzarella cheese.
The topping on a billion pizzas, the magic ingredient in a million salads, is at the centre of a major food scare involving pollution, corruption, the Mafia and southern Italy's remarkable crisis in waste management.

CITTA’ DEL VATICANO – MAGDI ALLAM VICE DIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA E’ STATO BATTEZZATO DAL PAPA.









CITTA’ DEL VATICANO – Il vice direttore del Corriere della Sera, Magdi Allam, giornalista e scrittore di origine egiziana, ha lasciato l’Islam e si è convertito al cristianesimo. Nella messa della vigilia di Pasqua, ha ricevuto dal Papa, insieme ad altri 6 catecumeni, il battesimo che lo introduce nella comunità cattolica.
E’ una scelta questa, come è stato da più parti sottolineato, che se fatta all’inverso, magari non avrebbe comportato alcun “problema”; ma che diventa scelta coraggiosa, se si pensa che potrebbe essere fatto oggetto di una “fatwa” mortale (una sentenza di morte). Per la giurisprudenza islamica, infatti, il battesimo del vice direttore del Corsera, potrebbe integrare una fattispecie di vero e proprio reato di “apostasia”. L’imam Izzedin El Zir, portavoce dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia), ha commentato “È un uomo adulto, libero di fare la sua scelta personale. L’importante è che ogni persona viva la sua religiosità in modo pacifico e rispettando le altre religioni”. E sulla questione apostasia il portavoce dell’UCOII non si pronuncia.
Dall’altro canto il capo della sala stampa vaticana, Padre Lombardi, dice che “chi chiede di ricevere il Battesimo dopo una profonda ricerca personale, una scelta pienamente libera e un’adeguata preparazione, ha il diritto di riceverlo”. E che “il Santo Padre amministra il Battesimo nel corso della liturgia pasquale ai catecumeni che gli sono stati presentati, senza fare differenza di persone, cioè considerandoli tutti ugualmente importanti davanti all’amore di Dio e benvenuti nella comunità della Chiesa”






venerdì 21 marzo 2008

"L'AMO SCOPERTO "

Pubblichiamo un editoriale di Arturo Diaconale, a "commento" della campagna elettorale in corso. Arturo Diaconale è uno di quelli che, riteniamo, sia in linea con questo blog: pane al pane e vino al vino.

Nella Prima Repubblica la formazione di un governo di coalizione passava attraverso la rigida applicazione di un doppio Manuale Cencelli. Quello codificato che fissava la distribuzione del numero e del peso dei ministeri sulla base dei rapporti di forza elettorale tra i diversi partiti dell’alleanza governativa.

martedì 18 marzo 2008

ROMA – CHIARA LUBICH. I FUNERALI. BERTONE: "LA SUA VITA UN CANTO ALL’AMORE DI DIO”.









(Nella foto: Chiara Lubich)



ROMA - Un canto all'amore di Dio. Così il cardinale Tarcisio Bertone oggi ha definito la vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, celebrandone le esequie a Roma."La vita di Chiara Lubich è un canto all'amore di Dio, a Dio che è Amore", ha detto il segretario di Stato vaticano, inviato da Papa Benedetto, nell'omelia per i funerali di quella che è stata una delle donne più influenti nel cattolicesimo moderno, morta venerdì scorso a 88 anni."La fondatrice del Movimento dei Focolari, con stile silenzioso ed umile, non crea istituzioni di assistenza e di promozione umana, ma si dedica ad accendere il fuoco dell'amore di Dio nei cuori", ha detto ancora Bertone nella basilica di San Paolo fuori le mura, dove il feretro è arrivato da Rocca di Papa scortato dal cerimoniale di Palazzo Chigi.Il cardinale Bertone ha celebrato la messa con altri sedici cardinali, oltre 40 vescovi e centinaia di sacerdoti, alla presenza di esponenti ecumenici, ebraici, musulmani e buddisti, oltre a rappresentanti di movimenti e comunità e di politici italiani tra cui il presidente del Consiglio uscente Romano Prodi.Secondo una nota dei Focolarini, all'evento avrebbero partecipato fra le 30.000 e le 40.000 persone.Il movimento dei Focolari - che conta più di 140.000 membri e 2,1 milioni di simpatizzanti in 182 paesi nel mondo - tenta di diffondere i valori cristiani rafforzando le famiglie tradizionali e proponendo il dialogo ecumenico ed interreligioso.Lubich ebbe l'ispirazione durante gli orrori della Seconda guerra mondiale, quando era insegnante. A 23 anni, sentì una vocazione religiosa e una chiamata ad alleviare le sofferenze umane.Fondò poi il movimento, sulla convinzione che non occorre diventare preti o suore per vivere pienamente il cattolicesimo.Lubich vinse numerosi premi, compreso il Templeton Foundation Prize per i progressi nella religione e il Premio per la pace dell'Unesco.Nata nel 1920 a Trento, Chiara Lubich è stata ammirata da diversi papi: fu particolarmente vicina a Papa Giovanni Paolo II, che premiò altri movimenti laici come l'Opus Dei, la comunità di Sant' Egidio e Comunione e Liberazione.Lubich - che si era fatta promotrice del dialogo interreligioso e una volta pregò in una moschea nei pressi di Harlem, a New York - fondò delle "cittadelle" in diversi paesi, dove gli abitanti potessero vivere e portare avanti la loro vocazione spirituale e sociale.Nata come Silvia Lubich, prese poi il nome di Chiara in omaggio a Santa Chiara d'Assisi.Il Campidoglio ha contribuito all'organizzazione dei funerali, mentre la Protezione civile ha messo a disposizione cento volontari, ha precisato nella sua nota il Movimento dei Focolari.La cerimonia è stata trasmessa in diretta da RaiUno, RaiNews24, Sat 2000 e Telepace, ma anche da emittenti straniere negli Stati Uniti, in Brasile, Francia, Repubblica Ceca, Spagna e Libano.
Fonte: Reuters Italia

S. MARIA LA FOSSA - BLOCCATA DAI SINDACI DI S.MARIA LA FOSSA E GRAZZANISE LA DISCARICA DI FERRANDELLE










(camion a Ferrandelle)


Santa Maria La Fossa – “Sono saltati tutti i controlli. Non si capisce più niente. Notte tempo fanno scaricare i camion che provengono da Napoli e i nostri hanno difficoltà a scaricare. In effetti ai camion provenienti dal napoletano non fanno fare la trasferenza e li immettono direttamente in discarica, mentre quelli del casertano sono costretti a fare altra trafila”. E’ quanto ci ha dichiarato il sindaco Bartolomeo Abbate, presente nella mattinata di ieri sul sito di Ferrandelle. “Ieri notte (tra domenica e lunedì n.d.r.), abbiamo dovuto presidiare l’entrata di Ferrandelle per impedire l’ingresso dei camion napoletani”. Gli ha fatto eco il pure onnipresente sindaco di Grazzanise Enrico Parente. E ha continuato “Siamo rimasti con altra trentina di altre persone fino all’una, quando si sono decisi a spegnere le ruspe. Deve pensare che erano tre giorni che il comune di Grazzanise non riusciva a scaricare, e allora mi sono dovuto fare accompagnare dai carabinieri e solo così hanno permesso ai nostri auto compattatori di scaricare”. Quali azioni pensate di intraprendere? “Stiamo organizzando una riunione con tutti i sindaci del casertano (che si svolgerà stamattina presso la scuola media “mons. E. Mirra” di Santa Maria La Fossa. N.d.r.), invieremo 104 fax a tutti i comuni del casertano. In fondo il problema è anche il loro”. Occorre, infatti, in questo momento la solidarietà di tutti. Abbiamo più volte detto che se già c’era uno scollamento tra i cittadini e i politici, che De Gennaro mantenesse i patti, perché altrimenti si sarebbe scavato un altro profondo solco tra i cittadini e le istituzioni, e allora saremmo veramente arrivati alla frutta, come si dice. Ebbene, siamo arrivati alla frutta! Ci dite di chi la popolazione dovrebbe avere più fiducia? Anche se oggi si mettesse, come si dice “il nero sul bianco”? E quale altra popolazione di Marigliano, di Taverna del re e di altre località individuate come siti di stoccaggio o di semplici discariche di tal quale, si siederà più ad un tavolo di concertazione? A sentire i politici locali si avverte la sensazione che le aspettative siano state non rispettate da parte delle istituzioni. In nome dell’emergenza, si sta compiendo uno scempio immane. “Sono come le cavallette – ha detto il vice sindaco Ferdinando Giordano – vengono, distruggono il raccolto e poi vanno via. Bisogna proporre delle denunce alla magistratura. Bisogna in qualche modo fermarli”. Stamane la chiamata a raccolta dei sindaci del casertano. Bisognerà sottolineare le assenze. Specie quelle “ingiustificate”.

domenica 16 marzo 2008

ROCCA DI PAPA (Roma) - LA MORTE DI CHIARA LUBICH:c'erano tutte le sue prime amiche in prima fila alla messa per l'apertura della camera ardente.


ROCCA DI PAPA (Roma) - C’erano tutte le prime compagne di Chiara Lubich (nella foto con Giovanni Paolo II) sedute in prima fila alla messa che è stata celebrata questo pomeriggio a Rocca di Papa per l’apertura della camera ardente allestita fino a martedì al centro internazionale del Movimento dei Focolari: Eli Folonari che l’ha seguita da vicino, Aletta Salizzoni, Silvana Veronesi, Graziella De Luca, Gis Calliari, Bruna Tomasi. “Chiara - dice Silvana Veronesi - è stata una persona che Dio ha scelto per affidarle un grande compito nel mondo, e cioè far scoprire agli uomini cosa c’era sotto quelle parole di Gesù, che siano una cosa sola affinchéil mondo creda. E lei con la sua scelta radicale di Dio, ci ha fatto entrare tuttenella logica dell’amore”. “Il futuro nessuno lo conosce – prosegue la Veronesi -. Chiara però ci ha insegnato ad avere tra di noi quell’amore scambievole che porta la presenza di Gesù stesso tra noi. Quindi noi ci fidiamo di questo esarà questo il nostro primo impegno. Per questo è più forte la fiducia del timore, perché è Dio che ha promesso ‘dove due o più sono uniti nel mio nome, io sarà in mezzo a loro’ . Noi cediamo a Lui. E’ lui che fa miracoli, cheporta la gioia la dove c’è dolore”. “La forza di Chiara – le fa eco Bruna Tomasiche oggi segue la zona dell’Africa – sta nell’indicare agli uomini la strada perDio. Proponeva una vita piena che valeva la pena di vivere. E noi l’abbiamo seguita. Non pensavamo di creare un movimento. Noi volevamo solo vivere il Vangelo”.
Fonte: comunicato stampa

sabato 15 marzo 2008

ROMA - E’ MORTA CHIARA LUBICH, LA FONDATRICE DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI.



ROMA - È morta alle prime ore di venerdì 14 marzo, a 88 anni, nella sua abitazione di Rocca di Papa, in provincia di Roma, Chiara Lubich. La fondatrice del Movimento dei Focolari era da tempo gravemente malata. Nella notte di mercoledì, aveva chiesto di lasciare il policlinico "Gemelli" dove era ricoverata. Migliaia i messaggi di cordoglio che continuano a giungere da ogni parte del mondo, nel Centro internazionale del Movimento dei Focolari, che si trova a Rocca di Papa, dove è stata aperta la camera ardente. I funerali si svolgeranno martedì prossimo alle ore 15, a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura e verranno presieduti dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato.
Il papa Benedetto XVI, nell’apprendere della notizia della morte di Chiara Lubich, così si è espresso: “Ho appreso con profonda emozione la notizia della pia morte della signorina Chiara Lubich sopraggiunta al termine di una lunga e feconda vita segnata instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato. In quest'ora di doloroso distacco sono spiritualmente vicino con affetto ai familiari e all'intera Opera di Maria - Movimento dei Focolari che da lei ha avuto origine come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno costante per la comunione nella Chiesa per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli. Ringrazio il Signore per la testimonianza della sua esistenza spesa nell'ascolto dei bisogni dell'uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa e mentre ne affido l'anima alla divina bontà affinché la accolga nel seno del Padre auspico che quanti l'hanno conosciuta e incontrata ammirando le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario ne seguano le orme mantenendone vivo il carisma. Con tali voti invoco la materna intercessione di Maria e volentieri imparto a tutti la Benedizione Apostolica”.
Era nata a Trento il 22 gennaio del 1920, il suo vero nome era Silvia. Suo padre perse il lavoro a causa delle sue idee socialiste e così tutta la famiglia visse anni di estrema povertà. Per mantenersi e pagarsi le spese universitarie (si iscrisse a filosofia a Venezia), sin da giovanissima, diede lezioni private e agli inizi degli anni '40 insegnò nelle scuole elementari nella città natale. Durante la seconda guerra mondiale scelse di ispirarsi all'ideale ''Dio Amore'', e condivise questa idea con un piccolo gruppo di compagne, che come lei si erano formate nell'Azione Cattolica.
Il 7 dicembre 1943 si consacrò a Dio e scelse di cambiare il suo nome in quello di Chiara, in onore della santa di Assisi. Questa data è oggi considerata l'inizio del Movimento dei Focolari. Al parlamento italiano, nel 1948, incontrò lo scrittore, giornalista e deputato democristiano Igino Giordani, da lei poi ribattezzato Foco, ritenuto cofondatore del movimento per il suo contributo all'incarnazione nel sociale della spiritualità dell'unità.
I bombardamenti della seconda guerra mondiale fanno da sfondo “rumoroso” ed occasione dei suoi primi incontri con il primo nucleo di amiche dal quale nascerà il Movimento dei Focolari. E’ lei stessa a raccontare … “Trento 1944. In un rifugio antiaereo, apriamo a caso il Vangelo alla pagina del Testamento di Gesù: "Che tutti siano uno, Padre, come io e te". Quelle parole sembrano illuminarsi ad una ad una.Quel "tutti" sarebbe stato il nostro orizzonte. Quel progetto di unità la ragione della nostra vita”.
E' sullo sfondo di odio e violenza del secondo conflitto mondiale che si accende la scintilla ispiratrice la "scoperta folgorante" dell'Unico che "nessuna bomba può far crollare": Dio. Dio, sperimentato come Amore, cambia radicalmente la vita di Chiara Lubich, allora poco più che ventenne. Un'esperienza subito comunicata e condivisa dalle sue prime compagne.
Nei rifugi antiaerei portano solo il Vangelo. Vi trovano "come" rispondere all'Amore. In quel tempo Chiara stessa scrive: "Ogni giorno nuove scoperte: il Vangelo era diventato unico nostro libro, unica luce di vita".
Nel comandamento dell’amore scambievole scoprono la legge per ricomporre nella fraternità la società disgregata. "Mettiamo tutto in comune: cose, case, aiuti, denari. La vita è un’altra".
Ben presto quel primo gruppo diventa un Movimento che suscita un rinnovamento spirituale e sociale. In poco più di 60 anni di vita ha raggiunto una diffusione mondiale (182 Paesi), con oltre due milioni di aderenti e una irradiazione di alcuni milioni, difficilmente quantificabile.
Un piccolo popolo - Per la varietà della sua composizione, con gli anni, il Movimento assume le dimensioni di un piccolo popolo, come lo definì Papa Giovanni Paolo II: abbraccia non solo cattolici, ma anche cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali ed ebrei. Via via vi fanno parte seguaci di grandi religioni, e persone senza un riferimento religioso. L'adesione al movimento avviene senza sincretismi, nella piena fedeltà alla propria identità. Comune è l'impegno a vivere, pur in vario modo, l'amore e l'unità, che sono iscritti nel DNA di ogni uomo.
Perchè la denominazione Movimento dei Focolari - Sin dagli inizi, il Movimento verrà denominato "dei focolari" dalla gente di Trento, per "il fuoco" dell’amore evangelico che animava Chiara Lubich e le sue prime compagne.
Fondatrice e presidente: Chiara Lubich. Lei stessa sottolinea che il Movimento "non è stato pensato da mente umana, ma è frutto di un carisma che viene dall'Alto. Noi cerchiamo di seguire, attraverso le circostanze, la volontà di Dio giorno dopo giorno". Mentre si credeva di vivere semplicemente il Vangelo - scrive ancora Chiara Lubich - inavvertitamente lo Spirito andava sottolineando alcune Parole che dovevano diventare i principi operanti di una nuova corrente spirituale:la spiritualità dell'unità". E’ da questa spiritualità, che diventa stile di vita di persone di ogni età, categoria, vocazione e cultura, che si sviluppa il Movimento. Al suo cuore i 'focolari', piccole comunità maschili o femminili, composte da laici, vergini e coniugati, totalmente donati a Dio secondo il loro stato, impegnati innanzitutto a mantenere viva la presenza del Risorto, da Lui promessa quando "due o tre sono riuniti nel Suo nome".
Nell’attuale cambiamento epocale, condividendo con l’umanità la sofferta gestazione di una nuova civiltà globalizzata, interdipendente, multiculturale e multireligiosa, il Movimento è impegnato, insieme alle molte forze che si muovono in questa direzione, a comporre nell'unità la famiglia umana, arricchita dalle diversità. Principalmente i "focolari", riuniti in "zone", convergenti in un unico "Centro internazionale". Via via, dall’unico albero, nascono numerose diramazioni, tra cui movimenti ad ampio raggio, che gettano semi di rinnovamento nei diversi ambiti della società e della Chiesa aprendo spazi di fraternità e di unità: Famiglie Nuove; Umanità Nuova; Giovani per un mondo unito; Ragazzi per l’unità; Movimento parrocchiale e diocesano; Movimento sacerdotale; Movimento dei religiosi e religiose appartenenti a diverse Congregazioni.
La reciprocità dell'amore fino a costruire l'unità si rivela come "codice" per trasformare il sociale, imprimendo la dimensione della comunione, della solidarietà nei vari ambiti della società, come: politica, economia, rapporti tra i popoli, moralizzazione pubblica ed etica sociale, salute, educazione e cultura, comunicazione sociale. Di particolare rilievo:
Movimento politico per l'unità aperto a persone impegnate a diversi livelli, delle più varie estrazioni partitiche, propone la fraternità come categoria politica in vista del bene comune.
Economia di Comunione: progetto che, nel mondo dell’economia, ispira la gestione di oltre 750 imprese ed ha un impatto anche a livello culturale.
Cooperazione internazionale. Oltre 1000 le opere sociali di varie dimensioni nei 5 continenti. Particolarmente sviluppate quelle in atto in campo socio-sanitario ed educativo nelle aree più depresse. La valorizzazione della reciprocità suscita autosviluppo e riscatto sociale, azione supportata da una Ong del Movimento, l’AMU: Azione mondo unito. Le cittadelle sono 35, a vari stadi di sviluppo, con le caratteristiche della cultura in cui sorgono. Sono città in miniatura con case, scuole, aziende, luoghi di culto. Per lo stile di vita che promuovono possono offrire un modello alla convivenza nelle grandi città.
Formazione all’unità. 63 sono i "Centri Mariapoli" per la formazione spirituale e sociale dei membri, in 46 nazioni. 8 in Italia, oltre al Centro Internazionale che ha sede a Castelgandolfo (Roma). Scuole di formazione permanenti per le varie diramazioni del Movimento sorgono nelle varie cittadelle. Un centro studi interdisciplinari, la Scuola Abbà, raccoglie docenti impegnati ad elaborare le prime linee di una cultura illuminata dal carisma dell’unità. Un ulteriore sviluppo, a livello culturale, è segnato dalla costituzione di reti internazionali di studiosi, professionisti, studenti che approfondiscono ciascuna disciplina e promuovono convegni, corsi di formazione, pubblicazioni. Per diffondere questa cultura: Città Nuova editrice, in 31 Paesi; Città Nuova, periodico di opinione: 37 edizioni in altrettante nazioni, in 22 lingue.
Nuova Umanità, rivista bimestrale di cultura; Unità e carismi e Gen’s, bimestrali di cultura e aggiornamento ecclesiale, in varie lingue; Centro S. Chiara e Charisma, centri produzione audiovisivi.

venerdì 14 marzo 2008

IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL POPOLO DELLA LIBERTA' - INTEGRALE

Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della Sinistra Arcobaleno in 14 Punti
1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
5. Libertà e autodeterminazione femminile
6. La pace, il disarmo
7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
8. Le "Grandi Opere" di cui il Paese ha bisogno
9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
10. La casa è un diritto, non una merce
11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
14. Una informazione libera, pluralista, democratica 1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali. La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA 3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato. 4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 2 Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 5. Libertà e autodeterminazione femminile Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. 6. La pace, il disarmo L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo. 7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 3 Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate. 9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini. 10. La casa è un diritto, non una merce Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 4 Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 11. Convivenza, inclusione, cittadinanza Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli. 12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 5 Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

IL PROGRAMMA ELETTORALE DELLA SINISTRA ARCOBALENO - INTEGRALE

Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della Sinistra Arcobaleno in 14 Punti
1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
5. Libertà e autodeterminazione femminile
6. La pace, il disarmo
7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
8. Le "Grandi Opere" di cui il Paese ha bisogno
9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
10. La casa è un diritto, non una merce
11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
14. Una informazione libera, pluralista, democratica 1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali. La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA 3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato. 4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 2 Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 5. Libertà e autodeterminazione femminile Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. 6. La pace, il disarmo L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo. 7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 3 Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate. 9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini. 10. La casa è un diritto, non una merce Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 4 Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.
Programma elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 della la Sinistra l’Arcobaleno 11. Convivenza, inclusione, cittadinanza Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli. 12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro Sito web: www.sinistrarcobaleno.it 5 Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.

lunedì 10 marzo 2008

I CATTOLICI, LA POLITICA, I PARTITI.padre BARTOLOMEO SORGE: "Politica italiana: vino nuovo in otri nuovi"



Da sempre ammiratori del gesuita padre Bartolomeo Sorge (nella foto), delle sue lucide e penetranti riflessioni sulla politica italiana, intendiamo proporre per ampi stralci un suo editoriale apparso sul numero di marzo di "Aggiornamenti sociali", di cui è direttore.

Questo editoriale ha rappresentato per il sottoscritto un momento forte di approfondimento politico ma anche culturale. Un'occasione di crescita.
Invitiamo, chi volesse leggere l’articolo in forma integrale e a seguitare a leggere tutte le altre riflessioni di padre Bartolomeo Sorge, a collegarsi al sito della rivista "Aggiornamenti sociali".



Politica italiana: vino nuovo in otri nuovi Bartolomeo Sorge S.I.Direttore di «Aggiornamenti Sociali» Il 24 gennaio 2008, negandogli la fiducia con 161 «no» e 156 «sì», il Senato ha posto fine al Governo Prodi. Il 59° Governo della Repubblica è durato 617 giorni, essendo entrato in carica il 17 maggio 2006. In realtà, con quella bocciatura non è solo finito un Governo, ma si è conclusa un'intera stagione della politica italiana: quella del centro-sinistra. A sua volta, il centro-destra aveva già mostrato segni di difficoltà con la crisi della Casa delle Libertà (CdL) conclamata dal suo leader nel novembre 2007. Cosicché, a due mesi di distanza, si sono incrinate la leadership di Silvio Berlusconi e quella di Romano Prodi…
È finita una stagione politica Dal punto di vista strettamente politico-istituzionale, non c'è dubbio che la responsabilità della crisi del Governo Prodi ricada in gran parte sulla legge elettorale vigente: il cosiddetto «porcellum», termine mutuato dalla ben più colorita definizione («una porcata») fornita dal suo stesso autore, il senatore leghista Roberto Calderoli, all'indomani dell'approvazione della legge. I vizi fondamentali di questa legge sono soprattutto tre: a) l'abolizione del sistema delle preferenze, per cui i cittadini non possono scegliere i propri candidati, ma sono costretti a votare liste bloccate, confezionate dalle segreterie dei partiti; b) soglie di sbarramento così basse da favorire, anziché frenare come sarebbe necessario, la proliferazione di partiti e partitini; c) il diverso modo di assegnare il «premio di maggioranza» nei due rami del Parlamento. Alla Camera, il «premio» attribuito a livello nazionale spinge a formare coalizioni molto ampie per vincere le elezioni, ma poi la maggioranza che esce dalle urne fatica a governare a causa della sua eterogeneità ed è costretta a ricorrere continuamente al voto di fiducia; al Senato, invece, il «premio» viene attribuito a livello regionale, con la conseguenza che la seconda Camera può esprimere una maggioranza risicata (anche in caso di un minor numero di voti ottenuti) o addirittura diversa da quella della prima. Così è accaduto all'Unione. Vinte le elezioni, è nato un Governo afflitto da gravi difetti genetici. Il primo grande limite fu la frammentazione. Per vincere le elezioni, infatti, l'Unione dovette imbarcare 16 soggetti politici differenti senza una cultura politica comune, costringendo a stare insieme formazioni tra loro ideologicamente distanti e, su alcuni punti, perfino contrapposte. Perciò, bisogna dare atto alle qualità personali di Romano Prodi che ha governato per venti mesi, disponendo di due soli voti di maggioranza al Senato e con una coalizione disomogenea, divisa e rissosa…
Sarebbe mai potuta durare per l'intera Legislatura una simile commedia? In particolare la «sinistra radicale» ha mostrato di non essere sufficientemente matura per responsabilità di Governo a causa del suo anacronistico fondamentalismo ideologico, anche se poi è stata l'«ala destra» dell'Unione a provocare la crisi. La conclusione, in ogni caso, non cambia: la fine anticipata della Legislatura costituisce la prova più convincente di quanto sia urgente cambiare la legge elettorale che rende ingovernabile il Paese, impedisce la scelta libera dei rappresentanti da parte del popolo e attribuisce ai partiti più piccoli un potere di ricatto e di veto del tutto sproporzionato al loro peso reale. In una simile situazione di stallo, era inevitabile che la nascita del Partito Democratico (PD) smuovesse le acque, creasse - suo malgrado - qualche difficoltà anche a Prodi e accelerasse l'implosione del vecchio quadro politico. Abbiamo già espresso i nostri dubbi sul fatto che il PD sia nato come un soggetto politico veramente nuovo; tuttavia, non si può negare che abbia le potenzialità per diventarlo (cfr SORGE B., «Anno nuovo, politica nuova?», in Aggiornamenti Sociali, 1 [2008] 5 s.). Detto questo, si deve però riconoscere che il PD, fino a oggi, è l'unica vera novità di rilievo nella vita politica italiana degli ultimi anni. Era ineluttabile, perciò, che producesse un effetto dirompente: non solo in seno all'Unione, ma di rimbalzo anche nella CdL. Non c'è dubbio che la fine della coalizione di centro-destra, annunciata nel novembre 2007, sia dovuta anche al fatto che la nascita del PD aveva mutato lo scenario politico. Ecco perché risulta strumentale e un po' patetico il tentativo della vecchia CdL che, per rincorrere il PD, prova a rimettere insieme i cocci e a rifarsi il trucco, dopo che lo stesso Berlusconi - parole testuali - aveva detto che era divenuta «una specie di ectoplasma» e che ormai non esisteva più. Con quale credibilità il Cavaliere richiama oggi all'ovile gli ex alleati che poche settimane prima ha accusato senza mezzi termini di avergli impedito di governare e di avergli fatto perdere le elezioni del 2006? Come fingere che non sia successo nulla il 20 novembre 2007 a Milano, in piazza San Babila, quando ha annunziato solennemente che la CdL era morta e dalle sue ceneri nasceva il nuovo «Popolo della Libertà» (PdL)? Con quale faccia può presentarsi come «novità» una lista unica Berlusconi-Fini, sostenuta dalla Lega Nord e da una decina di partitini di serie B (senza UDC)? È chiaro a tutti che il PdL altro non è che la seconda edizione - pezzo più, pezzo meno - della prima CdL. Perciò, non occorre essere profeti per prevedere che il nuovo Governo Berlusconi, qualora nascesse, grazie al «porcellum» rischierebbe di fare la medesima fine del Governo Prodi. Tuttavia, la crisi presente non si spiega soltanto sul piano strettamente politico-istituzionale. Gli avvenimenti che l'hanno determinata e altri che poi l'hanno seguita ne mettono in luce la causa più profonda, cioè il grave deficit di etica pubblica, che affligge non solo i partiti e la classe dirigente, ma anche la società civile italiana. …
I nuovi scenari politici Fallito il tentativo di formare un nuovo Governo con il compito di realizzare la necessaria riforma della legge elettorale, il presidente Napolitano il 5 febbraio 2008 ha sciolto le Camere e ha indetto nuove elezioni politiche, fissate poi per il 13 e 14 aprile. Dunque, si tornerà a votare per la seconda volta con il famigerato «porcellum», sulla cui legittimità costituzionale è lecito avanzare qualche dubbio. …

Dunque, qualche sorpresa è ancora possibile. In ogni caso una sorpresa c'è già: è l'esordio, il 13 aprile, del PD e del Movimento federativo civico popolare Libertà e Solidarietà, noto come la «Rosa bianca». Sono due soggetti politici nuovi e «controcorrente», diversi per consistenza e per storia, ma entrambi potenzialmente dirompenti.Il PD, nato formalmente con le elezioni primarie il 14 ottobre 2007, è una realtà ormai consolidata, avendo alle spalle un lungo cammino, iniziato con l'Ulivo nel 1995. La vera forza del PD sta nel porre a suo fondamento, rinnovandola, l'ispirazione etica e culturale che impregna la nostra Costituzione, creando così «le condizioni per una svolta, non soltanto politica, ma anche culturale e morale, nella vicenda italiana» (Manifesto dei Valori, n.1). Si tratta di un partito plurale e culturalmente composito, la cui finalità «non è mettere insieme i resti di storie passate, ma elaborare una visione condivisa del mondo, costruendo su questa base il progetto di una nuova Italia» (ivi). Si propone perciò di superare l'attuale bipolarismo «ingessato», dando vita a «un bipolarismo nuovo, fondato su chiare alleanze per il Governo e non più su coalizioni eterogenee, il cui solo obiettivo sia battere l'avversario» (ivi). Non, quindi, un nuovo «Centro», ma un nuovo «Polo» riformista. Proprio perché rappresenta il nuovo, il PD è in grado di mettere in difficoltà il PdL, che invece ripropone, con qualche ritocco più di forma che di sostanza, il vecchio centro-destra. Fa bene, dunque, il PD a correre da solo alla Camera e al Senato. Il «no» chiaro e deciso a coalizioni eterogenee è, nello stesso tempo, il tentativo intelligente di neutralizzare il nefasto «porcellum» e una scelta coraggiosa, che non mancherà di suscitare molti consensi. Di fronte alla lista unica Forza Italia-Alleanza Nazionale, appesantita dal patto con molti altri partitini, un soggetto politico nuovo come il PD, con un'identità precisa e con un programma essenziale e convincente, può fare la differenza. È chiaro però che il PD si dovrà meritare la fiducia degli elettori, perché, andando «controcorrente» e con la legge elettorale che sappiamo, rischia di perdere; per accreditarsi, però, basteranno poche scelte chiare ed emblematiche, a cominciare dal ricambio generazionale nella formazione delle liste elettorali. L'altro soggetto politico esordiente, da seguire con attenzione, è la «Rosa bianca» di Savino Pezzotta, ex leader della CISL, e di Bruno Tabacci e Mario Baccini, due noti parlamentari usciti dall'UDC all'indomani della crisi di Governo. Ancora non si conoscono con esattezza l'identità e il programma di questa «cosa nuova». Tuttavia, dalla conferenza stampa di presentazione (9 febbraio 2008) è facile vedere che esistono numerosi punti di contatto con la cultura politica e con il programma del PD. I due soggetti politici sono tra loro certamente molto diversi, ma entrambi, senza alcuna nostalgia per il vecchio centro, pensano piuttosto a un nuovo soggetto politico riformista, chiaramente distinto sia da quello di destra del PdL, sia da quello della «sinistra radicale». L'aspetto più importante è il fatto che l'etica e la cultura politica a cui si ispirano i due nuovi soggetti politici convergono, ed entrambi coincidono sia nel rifiuto del «porcellum» e del bipolarismo «ingessato», sia nella convinzione che oggi esistono le condizioni per passare a un bipolarismo «virtuoso». Questo, sia perché la gente non ne può più della democrazia bloccata, sia perché le vecchie nomenclature sono superate nei fatti, sia perché molti cittadini, tentati dall'astensionismo e dall'antipolitica, potranno finalmente trovare un ideale per cui vale la pena impegnarsi. Per non deludere queste attese, sarà però necessario che i nuovi soggetti politici, le cui strade potrebbero un domani incrociarsi, evitino ogni forma, anche camuffata, di riciclaggio di personaggi e gruppi politici che si sono dimostrati inaffidabili. Ne va della loro credibilità e un passo falso potrebbe compromettere tutto. È prevedibile, infine, che l'esordio dei due nuovi soggetti politici produrrà un effetto liberatorio per molti elettori cattolici, finora obbligati a scegliere tra l'astensione e lo schierarsi (senza convinzione e spesso con disagio) a destra o a sinistra. In proposito, va riaffermato con forza che il pluralismo politico dei fedeli laici è ormai un'acquisizione consolidata; e altrettanto si deve dire della laicità e della legittima autonomia delle scelte politiche. Perciò, è normale che i cattolici militino in tutti i partiti democratici. Detto questo, però, è altrettanto evidente che i programmi politici, pur essendo democratici, non per questo sono ugualmente conformi agli ideali cristiani e all'insegnamento sociale della Chiesa. Nei nuovi scenari che si annunciano, la fine della rigida contrapposizione tra centro-destra e centro-sinistra consentirà ai cattolici di compiere finalmente una scelta serena, data la vicinanza culturale, etica e programmatica dei due nuovi soggetti politici con la tradizione del cattolicesimo democratico. Il 13 aprile essi potranno scegliere tra due realizzazioni diverse, ma entrambe coerenti, della intuizione di don Sturzo, il quale pensò sempre a un'area popolare e democratica, aperta a tutti i «liberi e forti», credenti e non credenti. Potranno scegliere, cioè, o la «fusione» nell'identità del PD o la «federazione» tra movimenti omogenei nella «Rosa bianca». In ogni caso, una cosa è certa per tutti: nel nostro Paese cambia il quadro politico e nascono scenari nuovi. Il 13 aprile gli italiani non saranno più chiamati a scegliere tra il vecchio centro-destra e il vecchio centro-sinistra: a vino nuovo, otri nuovi!

martedì 4 marzo 2008

CARICA RAGAZZI.

Racconto breve
di Luisa Gaudiano*
1. Capitolo

Tania era una ragazza di un piccolo paesino. Era una persona dolce e molto timida. Anche se non si metteva mai in mostra, riusciva a suscitare simpatia in chiunque le stesse vicino. Era di una grande bellezza ma con i suoi modi a volte troppo riservati non veniva considerata una così magnifica ragazza. Era una persona dai modi cortesi. Forse anche a questo era dovuto il fatto che, chiunque parlasse con lei, si sentiva bene…. Semplicemente felice di starle accanto. Tania era bruna. Aveva dei lunghi e sinuosi capelli, che le contornavano il viso con dei fitti boccoli color blu notte. Il suo viso appariva così delicato ed era talvolta nascosto dai folti ma morbidi capelli. Si distingueva dalle altre per i suoi occhioni neri. Erano di profondità infinita come il suo animo. Avevano una forma lievemente ammandorlata. Erano di uno splendore unico. Brillavano come stelle…. E come le stelle sembravano così vicini ma in realtà difficili da cogliere. Mi accorsi subito di lei. All’inizio però mi sembrò una persona indifferente, fredda. Il suo aspetto m’ ingannò…
Era una ragazza gentile. Con le sue amiche era una gran chiacchierona, ma con me no. Non mi rivolgeva quasi mai la parola, non che provasse una qualche sorta di antipatia per me. Dapprima non capii il suo comportamento nei miei riguardi poi tutto mi fu più chiaro…. Quando ero nelle vicinanze appariva goffa, impacciata. Pensai che fosse nella sua natura quel suo stano atteggiamento. Quando la scorgevo distrattamente per il paese era così aperta e solare. Era la mia persona a recarle così tanto imbarazzo? Perché?






2. Capitolo
IO E IL MIO GRUPPO

Non ci feci molto caso. Al tempo ero un ragazzo indaffarato. A scuola cercavo di dare il massimo. La mia media era niente male. Poi c’erano gli amici. Spesso giocavamo a calcetto in quel piccolo appezzamento di terreno che divideva la casa del solitario, il signor Albertini, e il vecchio zuccherificio abbandonato. Era chiamato così dalla gente per il suo carattere cupo e misterioso (per noi doveva trattarsi di un alieno o di un agente segreto in incognito) nessuno conosceva il suo passato o sapeva qualcosa di lui. Tutti gli stavano alla larga, ma sembrava che questo non lo disturbasse, anzi credo provasse gusto nel starsene da solo con il suo inquietante silenzio. Era un uomo dall’aspetto severo, una persona gelida d’animo. Questa idea ci veniva dal fatto di avere un viso lungo con delle mascelle perfettamente squadrate; i suoi occhi erano piccoli ma il suo sguardo punitivo faceva gelare il sangue. Inoltre, anche quando voleva salutare qualcuno, riservava sempre un sorrisetto beffardo. Ogni volta sembrava stesse avvisandoci di una sua prossima vendetta, benché lui non sapesse delle voci che circolavano in paese sul suo conto. Per quanto riguarda la fabbrica, essa era andata in malora a causa di una crisi finanziaria. Il piano superiore non era più agevole, ma il piano terra era perfetto come luogo d’incontro del nostro clan. Quell’appezzamento di terra non era l’ideale ma almeno era decente. L’unico problema era il solitario: ci odiava, anzi odiava tutti in paese. Ogni volta che ci sentiva giocare, posava il suo vecchio ed impolverato telecomando, della sua piccola tv vecchio tipo, sul tavolinetto accanto alla sua poltrona preferita e lentamente si alzava da essa. Si passava distrattamente le mani tra i radi capelli bianchi e adirato impugnava il suo vecchio fido fucile che teneva sempre a portata di mano. Lo utilizzava per spaventarci. Usciva dalla casa sbattendo la porta e affannosamente ci inseguiva per un breve percorso, poi sfinito, sparava due colpi in aria scuotendo il pugno. Era una fortuna che la sua anziana età lo fermasse… quante ce ne avrebbe fatte pagare altrimenti. Quel terreno che utilizzavamo per giocare era privato (era il suo terreno), ma non ci interessava più di tanto. Lo ammetto a volte lo facevamo a posta a farci scoprire per essere inseguiti da lui. Noi tra le risate varie correvamo a più non posso… e poi ci andavamo a nascondere nella nostra fortezza, il nostro rifugio.
*di anni 14
Segue>>>