lunedì 18 febbraio 2008

FAMIGLIA: RACCOLTA DI FIRME PER UNA LEGGE DELEGA DI INIZIATIVA POPOLARE PER UNA NUOVA FISCALITA’.

di Angela Perillo


E’ iniziata in questi giorni una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, per la nuova fiscalità delle famiglie, che vede impegnato anche l’avv. Antonio Gaudiano. L’iniziativa è stata promossa in tutt’Italia dal movimento “Officina 2007”, nato dall’esperienza del Family day che si è tenuto a Roma qualche anno fa. Si tratta di una proposta di legge d’iniziativa popolare, che vuole intercettare il disagio economico sempre più crescente di moltissime famiglie, che non riescono letteralmente ad arrivare alla fine del mese. E allora urge ‘detassare’ la famiglia, attuando un sistema di tassazione del reddito delle persone fisiche (irpef) che sia più equo e più in linea con lo spirito e con la lettera della carta costituzionale. Pensiamo in particolar modo all’art. 36 che dice ‘Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’. E ancora all’art. 31 ‘La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Ed infine all’art. 53 “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Orbene un sistema tributario che sia incentrato sui concetti di capacità contributiva e di progressività fiscale non può tener conto solo del reddito della persona, come avviene nell’attuale sistema. A stipendio uguale, due persone possono avere capacità contributiva ben diversa se, ad esempio, l’una non ha carichi di famiglia, mentre l’altra ha 3 figli e magari in età scolare. E allora, come è ben spiegato nella relazione che accompagna il testo di legge depositato presso la Corte di cassazione il 29 gennaio scorso, non si può prescindere dal considerare la ‘posizione soggettiva del percettore del reddito e, dunque, del contesto familiare in cui egli è inserito, del numero di persone a carico, della loro età, della loro condizione di salute e così via’. Oggi così non è in quanto il fisco nella valutazione della capacità contributiva guarda unicamente al reddito percepito. Così un padre di famiglia (monoreddito, con moglie e tre figli a carico), rischia di pagare, grosso modo, le stesse tasse di un single che percepisce a fine mese lo stesso suo stipendio. La proposta di legge delegata è di attuare una sempre più ampia detraibilità che possa superare l’elencazione contenuta nell’art. 10 del DPR 517/1986. Un riordino della fiscalità delle famiglie italiane che tenga in debito conto le ‘concrete situazioni ambientali, sociali ed economiche nelle quali vive il contribuente’. Una nuova fiscalità della famiglia che attui ‘idonei rimedi volti a sterilizzare gli effetti dell’inflazione sul reddito, anche sottraendo dalla base imponibile il peso della tassazione indiretta’, così come ben si legge nella relazione illustrativa della proposta di legge. Nella proposta di legge oltre a quanto già prescrive l’art. 10 del DPR 917/1986, si fa riferimento anche alle ‘riduzioni forfetarie del reddito imponibile o dell’imposta dovuta riferite alla composizione del nucleo familiare, agli oneri e alle spese attinenti la cura delle necessità primarie della famiglia e dei suoi componenti, quali la salute, l’educazione, l’avviamento al lavoro, l’alloggio, il sostegno agli anziani e ai soggetti portatori di handicap; in particolare, è garantita una riduzione impositiva per le spese documentate riferite ai figli a carico concernenti gli asili nido, l’istruzione, le attività sportive, le cure mediche, l’acquisto di farmaci, di latte in polvere e di oggetti per l’igiene dei bambini’. Insomma occorre detrarre dalle tasse tutte quelle spese che servono per l’acquisto di beni e servizi occorrenti alla famiglia e ai suoi singoli componenti per vivere una vita veramente dignitosa.

Questo, di seguito, il testo completo della proposta di legge di iniziativa popolare per la quale occorreranno 50 mila firme:
“ Art. 1 (Contenuti della delega) - Il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dall'entrata in vigore della presente legge, su proposta del ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i ministri delle politiche per la famiglia e del lavoro e della previdenza sociale, sentite le competenti Commissioni parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, alle quali gli schemi di decreto sono presentati entro quattro mesi dalla scadenza del termine per l'esercizio della delega, uno o più decreti finalizzati al riordino della normativa in materia di imposizione sui redditi delle persone fisiche, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi: a) previsione che ai fini della determinazione dell’imposta dovuta siano riconosciute le spese sostenute per la produzione dei redditi sulla base della piena applicazione dei principi sanciti dalla Costituzione, all'articolo 53, che collega l'imposizione alla capacità contributiva, e all'articolo 36, per il quale il lavoratore ha diritto alla percezione di una retribuzione in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa; conseguente introduzione di meccanismi atti a garantire che l'imposizione faccia salvo il mantenimento di un adeguato tenore di vita del contribuente e della sua famiglia; b) previsione in questa prospettiva di disposizioni volte a configurare una definizione unitaria degli oneri in questo senso deducibili o comunque detraibili, tale da rispondere ai principi costituzionali richiamati nella lettera a), dando rilievo ai rapporti familiari e sostituendo al sistema incentrato principalmente sulla deducibilità delle sole spese necessarie alla vita, secondo l’enumerazione di cui all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, quello della deducibilità o della detraibilità delle spese sostenute dal contribuente al fine di assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa: connessa individuazione – anche mediante parametri legati a profili ambientali e territoriali ‑ di un quoziente familiare minimo di reddito, al di sotto del quale facciano seguito interventi di sostegno da parte delle competenti Amministrazioni pubbliche, anche con l’attribuzione di crediti di imposta; c) previsione di disposizioni transitorie finalizzate alla progressiva attuazione del nuovo regime di imposizione fondato sui citati principi costituzionali, anche attraverso il riconoscimento di riduzioni forfetarie del reddito imponibile o dell’imposta dovuta riferite alla composizione del nucleo familiare, agli oneri e alle spese attinenti la cura delle necessità primarie della famiglia e dei suoi componenti, quali la salute, l’educazione, l’avviamento al lavoro, l’alloggio, il sostegno agli anziani e ai soggetti portatori di handicap; in particolare, è garantita una riduzione impositiva per le spese documentate riferite ai figli a carico concernenti gli asili nido, l’istruzione, le attività sportive, le cure mediche, l’acquisto di farmaci, di latte in polvere e di oggetti per l’igiene dei bambini; d) previsione di piena attuazione del nuovo regime di imposizione comunque entro 5 anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e di adeguamento automatico delle predette riduzioni forfetarie con riferimento all’indice dell’andamento del costo della vita”.

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